DAL PASSATO

Il 22 novembre del 1968 esce il White Album dei Beatles. Vediamo alcune curiosità legate a questo disco

Il capolavoro dei Beatles è sempre rimasto il più grande mistero della loro storia. 

Questo album doppio contiene la musica più strana, più sperimentale e più geniale della loro carriera. Il White Album è anche il preludio a quelle che saranno quattro strade indipendenti che i membri del gruppo di Liverpool si troveranno a percorrere da lì a poco. 

Le liti e le discussioni affrontate durante la gestazione di quel disco sono rimaste leggendarie, anche se dal disco si percepisce un clima giocoso e disteso.

Il capolavoro dei Beatles è sempre rimasto il più grande mistero della loro storia.
Questo album doppio contiene la musica più strana, più sperimentale e più geniale della loro carriera. E' anche il preludio a quelle che saranno quattro strade indipendenti che i membri del gruppo di Liverpool si troveranno a percorrere da lì a poco. Le liti e le discussioni affrontate durante la gestazione di quel progetto sono rimaste leggendarie, anche se dal disco si percepisce un clima giocoso e disteso.
Wikipedia
Il periodo indiano fu di grande ispirazione per la maggior parte dei pezzi che compongono il nono album dei Beatles. 
Nonostante la vicenda meditativa andò a finire come tutti ben conosciamo, i suoni e le sperimentazioni che lo caratterizzano risentono di quella che fu l'esperienza meditativa, e soprattutto della mancanza di strumenti elettrici durante la permanenza presso Maharashi Mahesh Yogi. A questo va aggiunta una buona dose di finger picking insegnata loro da Donovan, anche egli in India nello stesso periodo.
Getty / Hulton Archive
Una prima versione, tutta acustica, dell'album The Beatles, passato alla storia come The White Album, si trova nei cosiddetti Esher demos.
Il bootleg fu registrato ad Esher, nella casa di George Harrison, e contiene diciannove dei ventisette pezzi del futuro album. I dialoghi (pochi) registrati tra un pezzo e l'altro, riportano un clima piacevole durante le sessions. Esattamente il contrario di quello che successe in studio durante la registrazione dell'album. Si dice che in quell'occasione i Beatles furono amici per l'ultima volta, prima che la situazione cominciasse ad incrinarsi definitivamente.
Getty / Mirrorpix
Forse è esagerato parlare di un clima di astio, durante le registrazioni (che durarono quattro mesi).
Ma sicuramente il clima fu teso e mise alla prova la pazienza di molti. Il primo a cedere fu Geoff Emerick (tecnico di studio) che un bel giorno uscì dalla porta per non tornare più. Anche la pazienza di George Martin, il cosiddetto "quinto beatles", fu messa duramente alla prova: sostanzialmente contrario ad un album di quel genere, lasciò a più riprese i lavori al suo vice, per starsene lontano il più possibile dal clima torrido di Abbey Road. Anche Ringo Starr, notoriamente il meno litigioso del gruppo, ad un certo punto decise di abbandonare, e solo l'intervento di George Harrison lo convinse a tornare.
Getty / Mark and Colleen Hayward
L'anarchia che regnava in studio, però, diede sfogo alle singole individualità
Esaltando e dando libero sfogo alla creatività dei Beatles, sebbene in modalità individuale. Questa cosa si rivelò, però, anche controproducente. Tanto per citare un caso, Ob-la-di Ob-la-da, che si dice essere la peggior canzone in assoluto dei Beatles, prese 47 takes per arrivare a conclusione, mettendo a dura prova la pazienza di Lennon, che letteralmente odiava questa filastrocca e che finì con l'abbandonare lo studio dopo aver inveito contro Mc Cartney. Tornato dopo pochissimo tempo, strafatto (d'altra parte aveva appena iniziato con l'eroina), si mise in stile automa su quello che definì un pezzo orrendo. Questa occasione portò alla fine del sodalizio Lennon-Mc Cartney ed alla competizione tra i due, non sempre foriera di buone riuscite.
Getty / Len Trievnor
Naturalmente George e Ringo risentirono di questo clima di tensione, sentendosi relegati a spettatori esterni.
Ma in mezzo a tutto questo riuscirono a portarsi a casa qualche soddisfazione. Ringo riesce a farsi accreditare dal gruppo un pezzo per intero (dopo quattro anni di insistenze), mentre George riusciva a portare in studio un certo Eric Clapton, che con la sua presenza riusciva a rendere più serio l'ambiente di lavoro.
PA - PA Images via Getty
La minimale estetica di questo album nasce in contrapposizione a quella caotica e colorata di Sgt. Pepper's Lonely Hearths Club Band.
Fu un modo per provocare tutti i dietrologi che trovavano significati nascosti dietro ad ogni cosa che riguardasse i Beatles. Lo stesso Lennon sparge una serie di indizi e frasi fasulle in pasto alla folla dei cospirazionisti del PID (Paul Is Dead). Una nota inquietante è quella legata a Charles Manson, la cui mente malata stabilì che i Beatles fossero i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse e che nella canzoni ci fossero dei messaggi rivolti proprio a lui. Questo portò al triste epilogo in cui lui e la sua setta uccisero utilizzando forchette e coltelli come nel finale di Piggies, e imbrattarono le pareti scrivendo col sangue "pig" e soprattutto "Helter Skelter".
Getty Images
Nella foto una release del 1969 del disco, firmata da Lennon e Yoko Ono passata da Christie's nel 2005.
Negli Stati Uniti Il doppio disco si rivelò un successo ancor prima di essere distribuito. La Capitol Records dovette far stampare 3.2 milioni di copie per soddisfare i fans. In tre settimane il disco passò dall'undicesima posizione alla testa della classifica di Billboard, e vi rimase per nove settimane.
Gallerie di arte collezioni private
22/06/2024
Informativa ai sensi della Direttiva 2009/136/CE: questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari alla navigazione da parte dell'utente in assenza dei quali il sito non potrebbe funzionare correttamente.